L’idea di progetto consiste nella costruzione di una serra che riveste lo stesso ruolo che aveva palazzo Chiablese nel rapporto con la villa e con i corpi minori. Il volume vetrato definisce una sponda netta ed importante, pur senza azzerare le trasparenze e le visuali trasversali tra il parterre, il viale nord, le vigne e la villa, scoperte in seguito ai recenti lavori di restauro.
Esso recupera il luogo, la forma e la funzione della citroniera seicentesca in una veste aggiornata e arricchita dalla tradizione delle architetture da giardino, che passa attraverso le grandi serre metalliche dell’ottocento e i palazzi di cristallo.
Anche nella visuale del Compendio che si coglie da piazza Vittorio Veneto, il volume della serra ricompone l’equilibrio della scena ai due lati della Villa della Regina, ponendosi come contraltare al rilievo boschivo sulla sinistra della villa stessa.
L’interno della serra è un luogo di relazione in cui si annodano i percorsi esterni alle diverse quote. Nel giardino d’inverno si condensano spazi di sosta e di passeggio in un sistema di rapporti interno/esterno fruibile nell’intero corso dell’anno. Il volume, alto circa quindici metri, sarà occupato da alberi d’alto fusto e da piante di taglia minore, ospitando un giardino percorribile sia in piano, in continuità con il giardino all’italiana del parterre, sia in altezza, raggiungendo la quota di calpestio del primo livello, in continuità con la copertura della manica porticata.
Sul giardino d’inverno si affacciano spazi funzionali collocati in un edificio disposto lungo la parete nordest della serra, a completamento del volume degli impianti già esistente. In questo edificio trovano posto gli spazi di accoglienza e di ingresso al percorso museale, in prossimità della manica di collegamento; un’area polifunzionale per piccole conferenze, proiezioni, esposizioni didattiche e attività ludico-didattiche; spazi di lavoro e di servizio per gli addetti; i servizi igienici per il pubblico. Al piano superiore ci saranno il patio e la hall dell’ingresso posteriore, la caffetteria/ristorante nel punto privilegiato di osservazione verso la città, il bookshop a diretto contatto con la copertura della manica porticata, il patio trapezio posto a ridosso dei muraglioni di contenimento del terreno in prossimità del belvedere nord e orientato in uno sguardo verso la vigna.
Nel piano inferiore il corridoio di distribuzione del volume tecnico si configura come spina assiale su cui si innestano altre nuove funzioni. Il corridoio viene prolungato in direzione della biglietteria e diventa la linea privilegiata dei percorsi riservati agli addetti.
Per collegare i due livelli, sono state progettate due scale mobili ed una piattaforma elevatrice scoperta e vetrata, che consentiranno ai visitatori di godere di visuali dinamiche, tra le chiome degli alberi, verso il corpo centrale della villa, verso i giardini e verso la città.
Anno 2010
Capogruppo
Antonio Esposito (BA)
Progettisti
Francesco De Felice e Andrea Perego (dfp-architetti), Claudia Mirabile, Fabrizio Lampis, Mohammad Ali Behbahani, Caterina De Fabritis, Andrej Mikuz