2° classificato
Il fascio ferroviario costituisce un limite urbano, divide la città in due parti. Punto chiave del progetto è definire operazioni di ricucitura del tessuto urbano esistente a cavallo di una spina centrale verde, un grande parco al posto delle aree ferroviarie dismesse. L’obiettivo di convertire la cesura ferroviaria in una cerniera di congiunzione tra la città a nord e la città a sud, viene interpretato attraverso una molteplice modulazione del tema del verde urbano, lungo tutto lo sviluppo dei tre chilometri del fascio ferroviario. Il manto verde, nell’ area a ovest della stazione Centrale, si trasforma in un parco pensile che ricopre le piastre commerciali e scavalca il fascio dei binari con un tunnel che ospita le nuove fermate del passante ferroviario. La superficie verde che si viene così a creare, è la più estesa della città storica e densa, quasi dieci ettari ed è dotata di un enorme potenziale per divenire un punto di coagulazione di percorsi e di funzioni, una nuova centralità in grado di attrarre parte della vita pubblica di due brani di città finora separati. La dissimulazione dei nuovi edifici al di sotto del manto verde, permetterà di valorizzare in pieno il fronte, sinora occulto, della città ottocentesca.
Il sovrappasso pedonale sui binari della stazione, permette la connessione delle parti nord e sud della città, con un accesso in piazza A. Moro ed un nuovo edificio viaggiatori sul lato sud. Il rapporto tra il nuovo fronte della stazione e la città a sud si affida al semplice ridimensionamento di via Capruzzi, ridisegnandone i limiti con nuove alberature e riqualificando i portici che caratterizzano la cortina edilizia esistente. Appena oltre, si apre lo spazio verde della caserma Rossani, con un parco alberato di quasi tre ettari e gli edifici destinati alla cultura disposti attorno alla grande piazza quadrata, prosecuzione all’aperto delle attività del complesso: spettacoli, concerti, esposizioni. Solo nella porzione più a sud dell’area si propone la costruzione di un nuovo edificio, sede della nuova Biblioteca Civica, dall’impianto costruttivo assimilabile a quelli esistenti, che utilizza la vecchia mensa della caserma come padiglione di ingresso, liberato di tutti i tamponamenti perimetrali.
Anno 2013
Progetto
Guillermo Vazquez Consuegra ( capogruppo), Antonio Esposito, Antonio Bugna, Pierpaolo Moramarco, Elena Bruschi, Stella Marina Ventrella, Teresa Galì (paesaggio)
Collaboratori
Paolo Bugatti e José de la Peña (coordinatori), Juan José Baena, Alberto Brunello, Eduardo Melero, Manuela Senese Elena Vilches Álvarez, Antonella Berardi, Alessandra Notarangelo, Gianpiero Conserva.